Ivan Kap

Ivan Kap

Ho trovato nel computer e nella fotografi a la via espressiva a me più congeniale per creare immagini oniriche, surreali, elaborando i miei scatti fotografi ci di partenza. Tutto nasce da unʼidea di base, un concetto, un sogno ad occhi aperti a cui dare forma. La macchina fotografi ca legge la fi gura che si trova di fronte allʼobiettivo suddividendola in vari tasselli. Il corpo che fotografa è lo stesso corpo fotografato, smembrato dagli scatti, dai click taglienti dellʼotturatore, scarnifi cato e ricomposto successivamente a computer dove le varie parti riprendono nuovamente la loro forma completa in un gioco continuo di fi nito/non fi nito. Le fi gure così ricomposte interagiscono fra di loro, con gli oggetti che popolano il quadro e con lo sfondo stesso, giocando con la logica prospettica, andando a creare una nuova unità. Impasto fotografi co tendente al pittorico applicato alla sacralità del corpo / tempio / tempo, un incessante cammino da dentro a fuori da sé porta a scoprire, per interiorizzare, tutto ciò che esiste al di là del confi ne della sua pelle. Lʼemozione, il pensiero, lʼinconscio altresì fuoriescono dal corpo e prendono molteplici forme, tangibli, creando un corpo / mondo che viene abitato e che abita. È una "surrealtà" popolata da corpi privi di volto, sostituito dalla testa di un manichino, superfi cie inespressiva e neutra, sulla quale di volta in volta si possono immaginare gli stati dʼanimo suggeriti dal contesto e dallʼazione del corpo. Oppure dove ciascuno coglierà lʼemozione di quellʼistante a suo uso e consumo, in una dialettica necessaria e stimolante fra immagine e fruitore. Figure ibride, composte di parti umane e non, di rappresentazioni emozionali che acquisiscono a loro volta un corpo, una fi sicità, le quali diventano parte del corpo stesso o una sua propaggine. Si moltiplicano, si sostituiscono, si muovono e si trasformano in una nuova anatomia fi sico-emotiva. Come nel Mito questo ibrido diventa uno strumento di comprensione del mondo, della natura, dellʼuomo stesso, strumento di conoscenza e divulgazione della medesima in un linguaggio spontaneo, immediato, prelogico. Quasi sempre ricorre una contrapposizione fra gli elementi compositivi e i loro signifi cati, convivono fra di loro fi ori e mosche, nuvole e corvi, teschi e colombe, passeri e rami secchi, luce e ombra, così come nel nostro animo coabitano quelle molteplici e contrastanti pulsioni che fanno lʼessere umano.

Ivan Kap

Nato a Milano il 6 giugno 1972

Diplomato all'Istituto Statale d'Arte di Monza nel 1991

Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera dal 1991 al 1996

Partecipa alla mostra collettiva "PhotoMeetPoint" nel 2013 a Praga

Mostra personale alla galleria Zwolle, Milano 2015

Nel 2018 partecipa all'"International Ocean Art Festival" (IOAF) a Jeju, in Korea del sud

Lavora da libero professionista come grafico pubblicitario.

La notte da libero sfogo alla sua indole creativa.

Born in Milan on June 6, 1972Graduated from the Monza State Institute of Art in 1991He attended the Brera Academy of Fine Arts from 1991 to 1996Participates in the group exhibition "PhotoMeetPoint" in 2013 in PraguePersonal exhibition at the Zwolle gallery, Milan 2015In 2018 he participated in the "International Ocean Art Festival" (IOAF) in Jeju, South KoreaHe works as a freelance graphic designer.The night gives free rein to his creative nature.

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